In una città che non a caso è Milano, ci sono una madre che uccide il proprio neonato, portatore di handicap, da difendere in tribunale per un giovane avvocato, e per un giornalista d’inchiesta nell’hinterland c’è uno zio barista taglieggiato dalla ’ndrangheta “che non ce la fa più”. I due sono una coppia e con la loro relazione e la bella scrittura di Paolo Grugni, le due storie si intrecciano piacevolmente tra le strade cittadine, i tram, i processi e le cene condivise dai protagonisti di “La geografia delle piogge”: Mauro e Federica. Il romanzo è stato pubblicato a fine ottobre da Laurana editore che, di Grugni, già aveva distribuito nel 2011 “L’odore acido di quei giorni”. Mauro era un ex giornalista prima di restare coinvolto nel “caso” della sua fidanzata, si era ritirato a vendere libri su internet con un socio bibliotecario di viale Monza, un personaggio che consente un carotaggio nelle fasce più colpite dalla crisi. Intanto che i due si barcamenano tra lavoro e vecchi genitori a cui badare, la mamma non vuole essere difesa, lo zio non vuole costituirsi e diventare testimone di giustizia. Attorno la città continua a vivere, respirare, crescere e parlare, nelle pizzerie e nelle strade.
Paolo Grugni regala un romanzo scorrevole ma che resta nella memoria del lettore, soprattutto se milanese, perché può riconoscervi angoli e palazzi, ma anche modi di fare, consuetudini. E c’è anche l’episodio di criminalità organizzata che Grugni tratta con molta delicatezza e attualità e che fa sentire sulla pelle le emozioni e le paure di zio e nipote. Infatti si sente il protagonista, e forse lo stesso autore, affermare: “Mi sveglio con qualcosa che mi gratta dentro, alla fine capisco che quello status di quieto vivere che avevo costruito a protezione del mio incedere fragile sta per essere sgretolato e che non so da che parte ricominciare per difendermi. Poi decido di affrontare la prima grana e chiamo mio padre”. Tra le 160 pagine o poco più di Laurana, inframmezzi di emozioni pop quasi satiriche: le dediche che Mauro trova sui libri che vende e compra on line. Come quella “A Lori. Non dovresti fumare in ogni foto. Svaghi contro l’intonaco senza cielo. Cercavo un po’ di fresco. Ma ancora emergi da quei bollori. Tuo Simone”.
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