Impressioni e istantanee dal Festival della Letteratura di Mantova. A cura di Marta Abbà.
Assolata ma soprattutto affollata Mantova al terzo giorno di Festivaletteratura non e’ stanca di essere percorsa da gruppi di lettori. Si distinguono in due eserciti, quello armato di notes e lapis, e quello che agisce con ipad o smartphone, catturando anche fotografie e video dei numerosi ospiti del festival, oltre alle loro parole.
Riconoscibili dal blu, colore simbolo, numerosi i richiami letterari tra le vie della citta’: da tenerne conto nel calcolare il tragitto tra un teatro e una piazza, il rischio di distrarsi e’ alto ma vale la pena di farsi tentare.
Letture e lettori. Poco spazio per letterati d’altri tempi, in prima linea i giovani, tanti. Girano “in branco”, affamati come belve, depredano gli scaffali di libri e assaltano lo scrittore. Vanno alla ricerca di un Libro Selvaggio? Probabilmente si’, e al Festivaletteratura ce n’e’ piu’ di uno.
Per le strade, agli incontri, in coda: folla, una folla strana che appare omogenea non solo perche’ tutti sfogliano lo stesso opuscolo-programma. C’e’ la stessa lingua, ci sono le stesse pagine lette sospirando e le stesse copertine addocchiate in chissa’ quali e quante librerie sparse per lo Stivale. Si avverte quel senso di comunita’ sparsa ma compatta, rilegata. Come un libro.